giovedì 27 dicembre 2007

Natale e Antiginnastica 2007

Ci siamo, è l’ultima settimana di lavoro e il Natale è arrivato.
“Come li saluto?”, mi sono detta, dopo un anno di lavoro all’insegna dei cambiamenti che mi sembra aver inaugurato appena l’altro ieri? La nuova sede, l’associazione, il vostro numero che è cresciuto, le nascite di Caterina e Giacomo, l’antiginnastica per i bambini, il lavoro e gli stages in Sicilia. Come includere tutto ciò nel salutarvi per rivederci nel 2008?

Nel cercare le risposte, ho avuto in mente due elementi costanti del lavoro di quest’anno: la tigre e il viaggio.

La tigre
Dice Kafka “i nascondigli sono innumerevoli, la salvezza soltanto una, ma le possibilità di salvezza sono tante quanti i nascondigli”.
Nel lavoro pensato, allestito, proposto e vissuto nel 2007 ci siamo occupati molto del “dietro”. Per cominciare a sentire che esso c’è, esiste, ci condiziona, esige, a volte dispoticamente, il sacrificio delle altre parti del corpo. E’ la tigre.
Potente dotazione muscolare posteriore che nel corpo umano come la falange romana ha imparato a muoversi come un sol uomo. Meccanismi complessi, frutto di sequenze selezionate nel buio dei millenni di storia della nostra specie, ma di cui i muscoli hanno memoria. E quando questa si accende il buio scompare e si può vedere come “passare dall’altra parte”. Parte che non vediamo ma che avete appreso a percepire, stanare, accogliere. La tigre appunto, come abbiamo imparato affettuosamente a chiamarla da Thérèse Bertherat.

Il viaggio
Come arrivare dall’altra parte, quella di cui non c’è conoscenza, percezione, solo fastidiosi o dolorosi richiami, o silenzi inquietanti? Questo vi ho osservato fare in quest’anno di lavoro: tracciare percorsi personalissimi ed inediti. Rotte di andata e ritorno compiute con la serietà e l’impegno che ogni bambino mette quando gioca. Perché non sta giocando, sta scoprendo il mondo. Così voi settimana dopo settimana, seduta dopo seduta, insieme nel diventare compagni di lavoro, avete realizzato piccoli e grandi ritrovamenti. Scoperte non solo desiderate, ma fortemente volute, conquistate una ad una. Scoperte delle quali qualche volta potete aver dubitato in ragione di quel timore scaramantico di non credere fino in fondo a ciò che si fa per se stessi. Cosa fanno i bambini quando ricevono un regalo? Lo prendono in mano e lo guardano anche da dietro. Anche dall’altra parte. Non solo per la gioia della sorpresa, ma per l’insaziabile voglia di scoprire. Credo che questo sia il regalo che insieme vi siete fatti.

Buon Natale